Gramaglia Degli-espostiIeri sera ho visto il film “I bambini della sua vita” del regista sardo Peter Marcias.

Non voglio fare una critica perchè non ne ho i mezzi, voglio solo esprimere il mio pensiero e le mie sensazioni.

Intanto spiego perchè  ho scelto di vedere proprio questo film.

Principalmente perchè è stato girato nella mia città ,Cagliari, da un regista sardo, ed ero curiosa di capire come fosse riuscito a valorizzare la città all’interno della sceneggiatura di Marco Porru anch’esso sardo. Poi ero curiosa di vedere la grande Piera degli Esposti che ho avuto modo di vedere recitare dal vivo in teatro negli anni ’80

Il film per me, è un po’ troppo lento, ma è una questione di gusti;  mi ha ricordato lo stile dei film francesi della fine degli anni 60. Due i temi fondamentali: tossicodipendenza e omosessualità.

Da filmaker in erba, però, mi piacerebbe porre una domanda al regista, sperando di poterne leggere le risposte a breve in qualche sito (dubito che risponda a me in persona): “perchè quei primi piani e quei panorami sempre oscillanti?” Conoscendo il talento di Marcias ne deduco che abbiano un significato registico e mi piacerebbe saperlo.

Devo dire che inizialmente questi movimenti mi hanno distratto poi mi sono abituata. D’altronde come tutti i film impegnativi, ha solo bisogno di tempo. Il film va rivisto più di una volta per poterlo conoscere a fondo.Julien Alluguette giulia-bellu

Per quanto riguarda la mia città mi sarebbe piaciuto fosse valorizzata maggiormente: i panorami sono pochi e ripetitivi; le immagini all’interno dei quartieri sempre veloci  e quindi  impossibiliIl da localizzare. Il personaggio interpretato da Nino Frassica è stato l’unico che ha sottolineato con qualche frase le bellezze cagliaritane, ma un po’ appiccicate a caso. Sembrava quasi uno spot commerciale.

Gli attori complessivamente erano ad un buon livello, naturalmente Piera degli Esposti si distaccava dal gruppo. Bellissime la scenografia e la fotografia, ma ciò che ho apprezzato da subito è stata la musica di Romeo Scaccia. Veramente bella e suggestiva.E’ riuscito sempre a sottolineare i momenti drammatici con grande phatos e quelli descrittivi con grande varietà di suoni ed effetti .

Invito comunque tutti a vederlo perchè aldilà della mia personale critica è un film importante.

Julien Alluguette (Julien) Caterina Gramaglia (Silvia) Giulia Bellu (Alice da Piccola) Fiorenza Tessari (Moglie e Amante) Carla Buttarazzi (Alice) Gianluca Merolli (Giovane Architetto) Andrea De Santis (Giacomo) Vincenzo Scuruchi (Giovane Architetto)
Barbara Exgnotis (Amica di Silvia) Antonella Maddaluno (Amica di Silvia) Federica Sabiu (Infermiera) Giampaolo Loddo
Tullio Sanna Pablo Loy Fernandez Lupo Misrachi
soggetto: Marco Porru sceneggiatura:Marco Porru musiche: Gianluca Merolli (Brano “Piccolo”) Romeo Scaccia
montaggio: Danilo Torre  costumi: Stefania Grilli
scenografia:
Osvaldo Desideri
Eva Desideri
fotografia:
Alberto Lopez Palacios
suono:
Elvio Melas


regia

PETER MARCIAS

9 Responses

  1. Visto anch’io ieri. Impressionato dal bellissimo stile internazionale del regista. La regia documentaristica lo rende una perla nel panorama italiano che ci distribuisce film tutti uguali. Che dire, un lavoro molto interessante e poetico. Meno male che è arrivato a Cagliari, città che fortunatamente viene descritta in modo diverso. D’accordo con te sul richiamo ai film francesi. Chapeau al regista. Lo consiglio anch’io!

  2. Io invece ho trovato la musica molto invasiva. Ho visto un film molto sperimentale e vero. Troppa musica. Nel complesso un bellissimo film che andrà bene più all’estero che a Cagliari. Le scene oscillanti? ah ah! Si chiama stile documentaristico e per il tipo di storia e il linguaggio espressivo con cui viene raccontato è perfetto. Ma se vi vedete lars von trier che fate? Vi sentite male? Povero pubblico non abituato al cinema internazionale!!!! Marcias hai tutto il mio appoggio, spero che sempre più film come il tuo vengano distribuiti!

  3. Non sarai un critico, ma hai riportato esattamente le stesse sensazioni che ho tratto io dalla visione di questo film! Certo non è per tutti, e il richiamo ai film francesi ci sta tutto. Anch’io totalmente rapito dalla musica di Roberto Scaccia, meravigliosa, e tra l’altro non l’avevo mai sentito nominare, e quindi ancora onore a Marcias che ce l’ha fatto conoscere!!

  4. Complimenti al regista oristanese. Un lavoro interessantissimo e poi una Cagliari mai vista prima..senza sole! finalmente un film diverso dagli altri registi sardi…

  5. @valeria – Sono contenta di aver imparato una cosa nuova. Sappiamo che il cinema è pura cultura come lo è il teatro e da essi si impara sempre. A volte si critica senza sapere. Ero certa che quelle immagini oscillanti avessero un significato e tu mi hai dato spiegazione di questo e come me sicuramente anche altri che si saranno posti le mie stesse domande. Quindi grazie di ciò

  6. Ho visto anche io questo film e posso dire di condividere quasi tutto ciò che dici. La città di Cagliari, a mio avviso, risalta abbastanza. Per il resto è bello e , come te, penso che sia da rivedere. Le grandi opere vanno assimilate pian piano e questa è una grande opera. Fare una critica, come ho letto in qualche tuo post precedente, è solo costruttivo ed è sintomo di validità del film. E’ quando non se ne parla che il prodotto è già nel dimenticatoio!

  7. Effettivamente le immagini mosse hanno spiazzato un po’ anche me. Anche io ho fatto il tuo stesso ragionamento,otto, impossibile che Marcias non avesse voluto quei movimenti oscillanti con uno scopo. A parte questo, è proprio un gran bel film

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