Chiedete ad un’artista, di qualunque genere, cosa si prova nel vedere la sala di un teatro, senza o con pochi spettatori.
Una desolazione!
Doversi esibire davanti ad uno scarso pubblico è davvero deprimente considerando la grande fatica che si affronta per preparare lo spettacolo.
Giorni e giorni di prove per vedersi davanti 300 persone quando si è abituati a 2000.
Allora si riflette del perchè il pubblico abbia disertato. Si cercano le responsabilità e le cause.
A volte basta poco per capire dove sta il problema.
Uno fra questi può essere il settore marketing che non ha saputo vendere bene il prodotto. A volte per risparmiare poco si rischia grosso. Investire in una campagna pubblicitaria qualche decina di euro in più significa assicurare in più qualche migliaio d’incasso.
Un settore importante, che deve funzionare anche da traino, è sicuramente la biglietteria.
Chi conosce il mestiere sa quanto sia importante il dialogo diretto col pubblico pagante.
Per farvi un esempio: lo spettatore si reca alla biglietteria per l’acquisto di uno spettacolo a lui particolarmente gradito ma è indeciso se acquistare tutto il pacchetto degli spettacoli successivi. Sta alla bravura dell’impiegato convincerlo .
Se il rapporto biglietteria pubblico è di confidenza e fiducia, lo spettatore si lascerà trascinare, ma se manca questo rapporto tutto crolla e i risultati (negativi) poi , si vedono.
la vera causa della mancanza di pubblico è: marco carta.
l’altra causa è la totale assenza dell’opera. dal luglio del 2010 il pubblico sardo aspetta l’opera.
Era lapalissiano…
Concordo pienamente sulle falle della biglietteria: quando andai per il rimborso del Don Pasquale, non mi fu detto che potevo scegliere un concerto in alternativa. Non l’avrei preso comunque, ma la sciatteria e l’impreparazione della “bigliettaia” erano palesi.
Niente contro Marco Carta ma che ognuno si esibisca nel proprio repertorio e nei propri luoghi.
Altro che se ce l’ha la responsabilità!! Sono d’accordo con franco. Io ho telefonato per fare un biglietto a mia nipotina che voleva vedere Marco Carta (e sono d’accordo che sarebbe stato meglio fargli fare un concerto di sue canzoni senza mischiare il sacro col profano) e mi hanno detto che era tutto esaurito. leggo poi dai quotidiani che la sala era vuota. ma allora che gioco è questo?
Purtroppo da tempo la sala del lirico non si riempie più come in passato. Penso anche io che il problema della biglietteria sia cruciale e debba essere affrontato quanto prima, e non solo perchè ci lavoravano dei miei cari amici, ma perchè tutti erano estremamente gentili e disponibili, ti consideravano e ti davano tutte le delucidazioni possibili, cercando di venirti incontro per quanto era nelle loro possibilità di fare. C’era un rapporto diretto che ti faceva sentire inserito nella vita del teatro. Ora c’è una biglietteria impersonale, a chilometri di distanza, dove sei un illustre sconosciuto, nessuno è in grado di consigliarti nè di suggerirti niente!!! Penso che, se si vogliono recuperare gli affezionati, il nuovo sovrintendente dovrebbe fare una riunione con loro( credo che il teatro disponga ancora degli elenchi nominativi degli abbonati), e spiegare le condizioni in cui si trova il teatro( perchè molti ancora non se ne rendono conto), che cosa intende fare, quale sarà la programmazione futura e quali i criteri che la sottendono. Solo se le persone saranno coinvolte nelle vicende e nella vita del teatro potranno riappropriarsene ed essere solidali, altrimenti ci saranno sempre meno affezionati e avranno vinto coloro che vogliono che i teatri scompaiano…..