Teatro lirico. I sindacati denunciano la mancanza di un piano industriale di rilancio
“L’attuale gruppo dirigente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari non deve essere riconfermato”: è quanto affermano unitariamente i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Fials Cisal, Snater e Fls Css che, dopo un’incontro dove hanno ribadito “l’inadeguatezza di una direzione priva di idee ed entusiasmo”.
Per discutere di costi, attività e produzione, i sindacati hanno inviato una lettera e chiesto un incontro al presidente della Fondazione, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, che rappresenta oggi l’unico interlocutore: in base allo statuto il 17 settembre è decaduto l’attuale Consiglio di amministrazione e quindi, anche il Sovrintendente e il direttore artistico.
I Sindacati riferiscono che gli stessi dirigenti, lunedì scorso hanno dovuto riconoscere la veridicità di quanto denunciato dalle organizzazioni di categoria a fine luglio, cioè lo
scippo di 2,6 milioni di euro di finanziamenti da parte dello Stato. “La decisione di
togliere dalle opere liriche la fondamentale componente scenica, riducendole a una mera esecuzione musicale e provocando ripercussioni nell’occupazione, senza mettere in discussione la presenza nel cartellone di artisti di richiamo ma onerosi dal punto di vista finanziario, è il segnale evidente di una resa”.
Secondo i Sindacati non c’è un piano industriale o una qualsiasi idea di programmazione per il 2011 per rilanciare la più importante organizzazione culturale della Sardegna e, nello stesso tempo, contenere strategicamente i costi. “L’investimento sulle risorse interne del teatro e sui tanti lavoratori precari che, da anni, operano all’interno della stessa struttura – concludono i sindacati – potrà garantire la qualità e consentire un risparmio, senza alcun taglio a personale e produzioni”.
(20 settembre 2010)
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