In questi tempi di manifestazioni contro il decreto Bondi, diverse persone che non frequentano i teatri mi domandano come nasce il mestiere di musicista orchestrale, artista del coro,pianista,  direttore ecc.donatella
Ebbene oggi pubblico la storia di una collega: Donatella Carta,  violinista dell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari .
Ho scelto di studiare il violino quando ero una bambina, nessuna imposizione, solo libera scelta. Sono cresciuta a “pane e musica”, mia nonna cantante lirica, mia madre pianista…le bellissime serate ad ascoltare mia nonna accompagnata al piano da mia madre. E la collezione di dischi da 400 lire che c’era nella nostra… casa..in quella collezione i concerti di Paganini, le quattro stagioni di Vivaldi…respiravamo musica io e mio fratello mentre disegnavamo o studiavamo. Momenti lieti pieni d’arte e cultura..Così decisi di voler studiare il violino, quello strumento che sentivo nei dischi, dal quale usciva quella meravigliosa musica. La prima volta che vidi un violino fu alla prima lezione…era bellissimo, quella forma, quel colore..ciò che usciva da quel pezzettino di legno così fragile, era magico! la mia vita non è stata semplice e chi mi conosce bene lo sa. In una scuola di ragazzi più o meno benestanti e comunque senza problemi finanziari, io figlia di un operaio e di un’insegnante..4 bocche da sfamare e una madre forte come la roccia. La scuola media del conservatorio remava contro i maestri di strumento..contro la musica. Io, considerata sempre poco intelligente e con grossi problemi di apprendimento, arrancavo dietro ai miei compagni tanto da essere bocciata in terza media, seppur assistita a tempo pieno da un’insegnante privata. A 11 anni il mio maestro mi portò ad un concerto al teatro massimo, ancora non avevamo un auditorium. Fu quel giorno che rimasi folgorata dall’orchestra e dal solista ( Uto Ughi) e fu quel giorno che, rientrata a casa dissi a mia madre: mamma, io voglio suonare in orchestra! Questo è sempre stato il mio grande sogno, nessuna velleità concertistica, solo immergermi in quell’uno che è la musica sinfonica. Danzare con tanti musicisti, aldilà dell’amicizia e della classe sociale o culturale, dell’età.. fuori dalle convenzioni del quotidiano. E’ stata dura arrivare a fare la mia professione, sempre ostacolata da qualcuno, in primis il mio maestro che considerava il mio modo di suonare troppo “enfatico”. Non ho mai smesso di credere in me stessa e nel mio grande sogno. Io questo mestiere l’avrei anche fatto gratis..ed è pure successo questo. A volte ho lavorato gratis pur di non perdere le prove..mai lamentata! Quando mi hanno comunicato la stabilità sono rimasta quasi male, volevo confrontarmi con chi, fino ad allora, mi era sempre passato davanti alle audizioni o addirittura idoneo contro la mia non-idoneità. Pazienza, questa soddisfazione non me la sono levata, ma sono ancora qui! E dall’ultimo leggio dei secondi, senza mai chieder niente a nessuno e senza mai scendere a “compromessi”, sono arrivata ad essere stimata da molti..ovviamente non da tutti, ma questo sarebbe impossibile. Negli anni ho sempre pensato a cosa avrei fatto da grande, mi sembrava un sogno che questo fosse davvero il mio lavoro, seppure stabile. Ora arriva il decreto Bondi che mi da una sberla e mi ricorda che la cultura, l’arte in generale, non è un lavoro bensì un privilegio. E’ vero, sono privilegiata perchè faccio una cosa che adoro e chiedo scusa ai “signori” della politica se loro non hanno avuto altrettanta fortuna e sono accecati dalle loro frustrazioni di piccoli uomini borghesi senza cultura…ma col potere! Ciò che governa il mondo sono i soldi, solo il vile danaro. Non c’è più spazio per i sogni, solo cruda realtà. Lavoriamo duramente e la domenica, quando i comuni mortali si riposano, noi dobbiamo stare tappati in casa a studiare per il giorno dopo..o solo per noi stessi! Ma questo non viene considerato un lavoro! succede perchè nella coscienza collettiva la parola lavoro è associata a noia, fatica, preoccupazioni, tempo rubato alla propria vita. Per noi invece è una cosa meravigliosa, zero noia, si..fatica ma ricompensata dai progressi tempo dedicato con amore allo strumento. cosa vorrei da questa vita?suonare il violino e non sentirmi vessata dal governo e dall’informazione ( ops..scusate, disinformazione), vivere come piace a me..perchè questa è la mia vita!

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4 Responses

  1. Nella parte iniziale delle bellissima, se pur sintetica, autobiografia di Donatella ho sentito l’odore della colofonia che anche io da bambino ho avuto il piacere di strofinare su un archetto prima di appoggiarlo sulle corde del violino. Anche io subii e subisco tutt’ora il fascino di quello strumento che mi folgorò quando scoprii, grazie a mio padre da sempre appassionato di musica pur non essendo un musicista, i Capricci di Paganini. L’impossibilità, per me che vivevo a 70 Km da Cagliari, di poter studiare in conservatorio mi costrinse ad abbandonare e percorrere altre strade…
    Solo chi ha provato queste sensazioni, chi ha assaporato il piacere di fare musica e di trasmettere il piacere a chi la ascolta, solo chi ha ancora la capacità di commuoversi e di gioire per qualcosa che non è un HiPhone, non è una Smart, un Blackberry o uno qualsiasi di tutti gli status symbol imposti da una società ignorante che misura tutto in denaro, solo chi ha mantenuto ancora valori più profondi può capire lo stato d’animo di Donatella, ferita profondamente come tutti noi da un decreto insulso che "punisce i fabbricatori e gli spacciatori di cultura vera" e premia chi fabbrica e diffonde menzogna e inganno a vantaggio di biechi personaggi che speculano anche sulla naturale invidia che può essere provata da chi, diversamente da noi, non è in qualche modo in grado di amare la musica, l’arte e la cultura. Il Signore degli Inganni regna sovrano incontrastato laddove trova sudditi ignoranti e affamati di cibo illusorio e ingannevole, prodotto ad arte da chi li domina. Grazie a Donatella e a tutte le persone che come lei credono ancora nel valore della musica e della cultura possiamo intravedere un barlume di speranza…

  2. Ciao ragazzi, quale onore..il mio scrivere è stato uno sfogo per tutto ciò che sta accadendo nella nostra terra. non posso credere che i nostri sogni vadano in frantumi per colpa di una gang di politici ignoranti che idolatrano il danaro e la guerra. nella mia vita ho solo chiesto di fare arte, come i miei fratelli, come mia madre..niente di più. avrei potuto fare altro di più remunerativo, avrei potuto trovare un uomo ricco e diventare la sua prostituta (moglie)..questo è il mondo in cui viviamo. solo apparenza, nient’altro. si stanno perdendo le cose più belle, la magia dell’arte, della cultura che tanto ci ha sempre contraddistinto in tutto il mondo. viviamo nell’epoca dell’immagine dove tutto è clichè, bombardati da stereotipi , veline e pupe e secchioni..berlusconi ha comprato l’italia il giorno in cui è diventato presidente del milan, usa il calcio per accattivarsi la simpatia della gente..quella stessa gente che non arriva a fine mese..incredibile!! con la nascita delle tv commerciali è morta la tv intelligente, di peso culturale. la censura è diventata un controsenso, tette culi all’aria (per carità, nulla in contrario) e presentatori che non sanno coniugare i verbi. si sta perdendo l’uso della nostra lingua, nessuno sa più parlare o scrivere in italiano…colpa della tv commerciale che impera da 30 anni. boccelli che fa lirica..assurdo! e adesso il nuovo tenore uscito da amici "matteo"..ma perchè, sono cantati lirici?? tutto e il contrario di tutto! le false guerre con una maschera di "missione di pace", per sterminare donne e bambini innocenti..per delle guerre che servono a giustificare i finanziamenti all’arma dell’esercito! E adesso tocca a noi, l’ultimo baluardo della cultura in italia, i sopravvissuti a un’era tecnologica che non lascia più spazio al divertimento genuino. siamo incastrati in questa trappola e la cosa che più mi fa incazzare è che ce la siamo creati da soli eleggendo il peggiore dei farabutti. un uomo senza scrupoli che pian pianino ha comperato tutto e tutti…ma noi non siamo in vendita! combatterò per quello in cui credo, non mi farò mettere le catene..piuttosto mi farò ammazzare, e non parlo solo del mio lavoro..parlo della mia italia, del mio paese meraviglioso! non permetterò a nessuno di farlo diventare una seconda argentina!! RESISTENZA

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