Una parola che sta diventando sempre più frequente nel nostro vocabolario è condividere.
Oggi si condivide tutto cominciando dalla rete.
Infatti troviamo la parola condividere nel sempre più frequentato mondo di facebook dove si possono condividere video, foto, musica e pensieri.
Tutti possono entrare nella condivisione, esprimere i propri pareri siano essi positivi che negativi.
La condivisone è bella perchè rende libero l’uomo.
Ma senza toccare internet, la condivisione nei rapporti sociali è ancor più bella quando chiunque mette in comune le proprie idee, i propri lavori, il proprio danaro, la propria opera.
Pensiamo ai tanti volontari che insieme operano ad esempio per i terremotati : condividono la fatica e le idee più giuste per risolvere i problemi che si presentano.
Si condividono anche gli abbracci, i sorrisi, le cose positive in generale ma purtroppo anche il dolore che, condiviso forse , diventa meno pesante da affrontare, come la perdita di una persona cara.
Si condivide un risultato, la gioia di un esame, di un obbiettivo raggiunto come quello di un premio o di un lavoro.
Però, ieri scopro che non sempre la condivisione è accettata. Un’amica mi ha sottolineato che questo mio modo di condividere con gli altri a volte può essere negativo perchè non sempre gli altri vogliono accettarlo.
Si può provocare non la gioia per la condivisione ma l’invidia.
E’ incredibile ma pare sia così.
Si invidia chi ha una gioia e la vuole condividere con chi gli sta vicino.
Forse io vivo ancora fra le nuvole?
Quando ero bambina ed ottenevo un risultato mi piaceva mostrarlo a miei genitori, alla maestra, ai miei compagni.
Alla luce di questo mi vien da fare una considerazione: tutte queste persone, in effetti, quando gioivano con me dentro mi invidiavano. Eppure non toglievo niente loro ma semmai ,davo uno stimolo a fare altrettanto.
Qualche tempo fa una collega mi diceva: "Svegliati, sono finiti i tempi del mulino bianco!"
Quindi, morale della favola, secondo questo principio l’invidia deve soppraffare la gioia, e l’arroganza e la lotta devono prevalere sulla mitezza e il ragionamento.
Mah!
Bisogna sempre lottare in questa vita per ottenere i risultati. Già dai tempi di Adamo ed Eva siamo stati condannati a tutto ciò. Sarebbe bello essere sempre in pace con tutti e condividere gioie e successi, ma è pura utopia. Il mondo reale è altro, non siamo ancora diventati Avatar, e speriamo di non diventarlo Mai!!!