Qualche giorno fa, mentre mi recavo nei camerini per prepararmi al lavoro, mi sono imbattuta in un signore che, probabilmente, aveva perso la strada all’interno del teatro che sappiamo essere un vero e proprio labirinto anche per noi.

Il signore in questione mi è venuto incontro come se avesse avuto un’ apparizione perchè, infatti, si era perso.

"Signora, mi scusi, vorrei trovare l’uscita".

"Non c’è problema" gli ho risposto, "ogni tanto capita". 

Però poi mi è venuta la curiosità di sapere come mai si trovava lì.

 "Volevo chiedere un autografo alla cantante," -mi ha detto-" ho seguito gli "ululati" senza conoscere la strada, e poi mi sono perduto."

Come sarebbe a dire gli "ululati"?

Poi ho capito che si trattava dei vocalizzi che il soprano stava eseguendo per scaldarsi la voce.

Gli ululati, quelli dei cani, sono ben altra cosa!

Gli ho risposto che il soprano in questione è anche brava e la sua voce è ben distante  dall’ululato di un cane.

Il signore timidamente mi ha detto che era la prima volta che entrava in un teatro per vedere un’opera: lo aveva invitato un’amica con la quale però non si erano incontrati e quindi, per cercarla si era perso e a quel punto, sentendo quella voce ha pensato di approffittarne per vedere la cantante da vicino.

L’opera stava per iniziare, io dovevo prepararmi e l’ho dovuto accompagnare velocemente in platea.

Lui mi ha ringraziato dicendomi che per merito di questo piccolo inconveniente aveva imparato una cosa nuova di un mondo per lui completamente sconosciuto ma che  in pochi minuti lo aveva già conquistato.

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