Lo spavento

Non so quanti di voi hanno provato ciò che sto per raccontarvi.

Una preoccupazione versi i figli è normale soprattutto quando questi sono ancora piccoli o si stanno avvicinando all’adolescenza come mia figlia.

Le paure esistono. E’ cronaca di tutti i giorni di bambini e ragazzi che non tornano a casa o hanno subito violenze varie.

Certo, non è sempre così per fortuna, qualche amica mi accusa di essere esagerata nel preoccuparmi, ma io sono fatta così.

Quando aspetto mia figlia che rientra da scuola alla solita ora e vedo che quell’ora è passata già da un po’ comincia a salirmi il sangue alla testa. Quando poi chiamando a scuola  sento i bidelli che mi dicono di non averla vista neppure salire sul pulmino scolastico, allora comincio ad agitarmi seriamente.

Voi penserete che avrei potuto chiamarla al cellulare ma, questo era impossibile perchè proprio il giorno prima lo aveva perduto. Non avevo numeri di nessuna compagna che, come lei potesse essere salita sul mezzo della scuola.

Il giorno prima, durante una delle tante discussioni legate ai problemi dell’età ribelle, mi diceva di sentirsi abbastanza grande e matura per certe cose e che io non dovevo ostacolarla e che l’età della sua infanzia me la dovevo dimenticare.

Non è possibile a 12 anni far capire loro quanto invece queste   siano fragili e in balia dei pericolo.

Finalmente, dopo quasi un’ora di ritardo eccola giungere tranquilla.

Al suono del campanello sono scoppiata a piangere e lei, appena aperta la porta, guardandomi  mi ha detto:

"Siamo arrivati a questo punto? Non credevo che tenessi tanto a me!"

Ho voluto capire bene cosa fosse successo, e il tutto è nato dal fatto che aveva perso il pulmino e aveva deciso di tornare con un’amica a piedi.

Le ho chiesto spiegazioni del perchè non mi avesse avvisato.

"Io ero tranquilla perchè non stavo facendo nulla di male e poi, speravo di rientrare alla solita ora, non avevo il cellulare e non sapevo che ora fosse."

Le devo credere?

4 commenti

  1. sì, se non le credi le fai una grande offesa..

    avresti avuto altri segnali che mente da molto tempo prima.. uno non comincia a raccontare frottole da un momento all’altro. avresti già scoperto qualche volta che è uscita per andare a scuola ma non ci è andata, e altre cose simili.. se non è mai accaduto nulla di ciò, a non crederle la feriresti, perchè la fiducia è qualcosa che si merita, nel tempo..

  2. Anche io ho una ragazzina di 13anni e anche lei spesso ritarda e mi dice cose del tipo :” non mi ricordavo che dovevo tornare prima” oppure “non ho fatto caso all ora”…e di solito mentre dice ste cazzate mi guarda con aria innocente.In fondo al cuore sappiamo che nn fanno nulla di male ma credo sia giusto per noi “reagire” se proprio loro nn capiscono il terrore che ci assale quando “tardano” e non sai come rintracciarle..

    Un abbraccio di comprensione 🙂

  3. come ti capisco!Il mio è un maschio poi erano altri tempi,eppure quando penso ai suoi ritardi ricordo ancora,dopo tanti anni al sonno perso ad aspettarlo…..allora non si parlava della mattina come adesso erano le 11 massimo,adesso ha 50 anni perciò ti parlo di 30 anni fa.Ora i tempi sono cambiati,non so se in peggio o in meglio,a me pare che i pericoli siano molti di più però non si possono neanche mettere i figli in una campana di vetro,bisogna rassegnarsi ai tempi e sperare che non succeda niente,cerca di pensare sempre in positivo e con più tranquillità un saluto e buon fine settimana Ida

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