Chi era il Trio Lescano

Fin da bambina, ascoltando i dischi di mio nonno , rimanevo affascinata da queste tre voci.

Tre sorelle che cantavano in un modo così originale delle canzoni orecchiabili che ancor oggi ricordo con piacere.

 Maramao perchè sei morto, Pippo non lo sa, Il pinguiono innamorato,  Tulipan, sono solo alcuni titoli del repertorio del popolare trio

Il Trio vocale, composto dalle sorelle Giuditta, Caterina e Sandra Leschan, era di nazionalità olandese.
Naturalizzate con il nome di "Trio Lescano", riscossero un notevole successo nell’ Italia del periodo fascista fino poco dopo la conclusione della seconda guerra mondiale.

La grazia e la leggiadria dei loro proverbiali cori e delle loro voci fece il giro della penisola attraverso la radio e il ragguardevole numero di 350000 dischi venduti, cifra da record per quei tempi. 

Le tre sorelle erano figlie di un contorsionista ungherese e di una cantante d’operetta olandese di origine ebraica.

In Olanda, dove erano nate e cresciute – pur essendo a tutti gli effetti suddite ungheresi fino alla concessione della cittadinanza italiana -, lavorarono come acrobate in spettacoli circensi.

In seguito a un infortunio, il padre rimase invalido e le tre sorelle furono costrette a cercare un ingaggio come ballerine in una compagnia. Accompagnate dalla madre, le sorelle cominciarono a girare tra l’Europa e il Mediterraneo.

Nel 1935 arrivarono a Torino, dove vennero notate dal maestro Carlo Prato, direttore artistico della sede torinese dell’EIAR, che decise di prepararle vocalmente come trio specializzato in canto armonizzato.

 

Le tre sorelle furono messe sotto contratto dalla Parlophone, etichetta discografica allora distribuita dalla Cetra, con il nome di Trio Lescano e nel corso della loro carriera spesso accompagnarono cantanti celebri come Ernesto Bonino, Enzo Aita (Ma le gambe, di Bracchi e D’Anzi), Maria Jottini (Maramao perché sei morto di Consiglio e Panzeri), Oscar Carboni (Firenze sogna, di Cesare Cesarini, Ti pi tin e Lungo il margine del fiume) e Silvana Fioresi (Pippo non lo sa di Kramer e Il pinguino innamorato di Casiroli, Consiglio e Rastelli).

Lo stile del trio era basato su raffinati virtuosismi vocali, una tecnica che prese il nome di vocalese, su armonizzazioni swing e jazz.

Grazie alla radio, divennero in breve tempo così famose da essere invitate a corte dal Principe Umberto di Savoia; in uno dei ricevimenti persino Benito Mussolini, che ancora ignorava le origini delle sorelle, manifestò loro la sua ammirazione.

Nel 1939, anno della canzone Mille lire al mese di Gilberto Mazzi, il Trio Lescano giunse a guadagnare tale cifra in un solo giorno.

 La popolarità era cresciuta tanto che vennero chiamati a inaugurare le trasmissioni sperimentali della "radiovisione", la futura televisione.

Nel 1942 ottennero la cittadinanza italiana  .

Poco più di un anno dopo, tuttavia, il periodo d’oro del Trio Lescano finì drammaticamente: a causa dell’origine ebrea della madre, furono cancellate da qualsiasi programma radiofonico e liquidate dalla Cetra, che dovette rescindere il contratto nonostante le vendite di dischi eccezionali per l’epoca (la canzone Tulipan su 78 giri aveva venduto ben 350 mila copie).

 

Nel novembre 1943, con l’accusa di spionaggio, le tre sorelle vennero arrestate durante un concerto al Teatro Grattacielo di Genova e condotte nel carcere di Marassi.

L’assurda tesi sosteneva che attraverso le loro canzoni mandassero messaggi in codice al nemico. 

 

http://www.youtube.com/v/Uco-tTwzvx8&hl=it&fs=1autoplay>

 

Un commento

  1. io le ho sentite cantare anche dopo la guerra,in tempo di guerra ero piccola,o sbaglio? Mi sembra cantassero con l’orchestra Angelini allora non era come adesso alla radio c’erano tanta canzoni,ma i cantanti erano legati all’orchestra,c’era Angelini, Trovaioli,Semprini ecc….e ogni orchestra aveva i suoi cantanti,a me piacevano tanto già ero giovane allora,beata gioventù,però giuro che non torneri indietro,e chi me lo fa fare ,adesso che il più è fatto e sono quasi al traguardo…fossi matta tornare indietro buona notte Ida

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *