Mi ha sorpeso il discorso del presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla manifestazione per l’8 Marzo al teatro Brancaccio di Roma.
Politicamente non sono dalla sua parte ma ho apprezzato il suo ciò che ha detto: "La violenza sulle donne è da un lato una piaga sociale e dall’altro una vera e propria emergenza civile ma non ci può essere una connotazione etnica dietro lo stupro", echeggiando le parole dette dal capo dello Stato Napolitano."E’ giusto – ha spiegato Fini – titolare ‘donna stuprata da romeno’, ma bisogna fare lo stesso quando a commettere la violenza è un italiano".
Ultimamente infatti si ha la tendenza a sbattere il mostro straniero in prima pagina e a far passare in secondo piano quello italiano.
Giusto che il mostro sia sbattuto in prima pagina sempre, a prescindere dal colore e dalla provenienza e soprattutto senza generalizzare.
Ci sono tantissimi rumeni onesti che svolgono il loro lavoro in questo paese bene, che hanno una famiglia regolare e che regolarmente pagano le tasse e non è giusto che per colpa dei disonesti sempre in prima pagina, siano additati tutti allo stesso modo.
E perchè non citare chi è stato condannato e continua a stare in parlamento ma è protetto dallo status di parlamentare? Perchè non se ne deve parlare?
Di loro in prima pagina non c’è traccia e continuano dietro una facciata di apparente legittimità a gestire affari poco puliti.
Ho l’impressione che questi mostri in prima pagina servano proprio alla classe dominante per distrarre il popolo sia dalla crisi nera che sta colpendo le classi più povere, sia i loschi affari di qualcuno.