Scrivo questo post per sfogarmi con voi amici blogger che in questo anno mi avete sempre risollevato nei momenti di crisi e col vostro punto di vista mi avete anche fatto capire certe cose che sinceramente non riesco a concepire.

La discoteca, croce e delizia dei giovani e di noi genitori sta diventando una vera ossessione.

Capisco che dopo la maturità ci sia un momento in cui si abbia voglia di divertirsi!

Ma ragioniamo. Nessuno ha mai impedito a mia figlia di andare in discoteca, ma che questa diventi motivo principale di vita e di interessi nell’arco della giornata lo trovo veramente assurdo.

 

Quando frequentavo io la discoteca, era un po’ un avvenimento raro o comunque una tantum.

Poi si stava qualche ora, si faceva qualche ballo in pista, si beveva una bibita e si chiacchierava.

A mia figlia,  ho chiesto se è lei ad aprire e chiudere il locale perchè non riesco a pensare che si possa stare fino alle 6 del mattino in mezzo a questa musica assordante e a queste luci che stordiscono.

La risposta è sempre la stessa: tutti…

Ma infatti ciò che mi stupisce è questo "tutti.."

Mi viene da chiedere a tutti quale è questa forza che li spinge oramai quasi tutti i giorni a stare ammassati , roteanti , storditi in questo luogo di gran confusione tante ore.

Mia figlia non mi dà una spiegazione logica se non quella del "mi devo divertire ora che ho finito con la scuola".

Ma il divertimento è davvero solo questo? E’ questo un’ideale di vita?

Non ci sono altri modi per ascoltare musica e stare insieme senza fare per forza l’alba ogni giorno, lasciando noi genitori nell’angoscia?

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6 Responses

  1. Buondì! Uhm… rispondendo a questo post direi che è questione di passatempi! Se non ha nessun passatempo o altro interesse, se ha amici che come unico passatempo hanno quello di andare in discoteca, credo sia normale che invece di passare le giornate a casetta a guardare la tv, uscirà per fare l’unica cosa che conosce e che le da divertimento.

    Quando dici che andare in disco per te era un pò come un evento, non credo dipenda solo dai tanti altri interessi che avevi, ma anche dai tuoi che in un modo o nell’altro non ti ci facevano andare. I genitori esistono pure per quello. 😛

    Magari le dici pure: se hai studiato tutto sto tempo perchè come scopo nella vita sognavi di andare in discoteca ogni giorno, me lo dicevi e ti mandano a scuola di danza, così ti veniva la nausea a ballare. 😀

  2. i genitori in questo DEVONO essere rigidi.

    rigidi non nel senso di “padri-padroni”, ma devono sapersi imporre. questo “tutti” non deve far paura, ma semplicemente dare la spia dell’impotenza di molti genitori, che non sanno più imporsi.

    “se hai finito la scuola hai solo fatto il tuo dovere, non vedo la necessità di alcun premio!!”, ecco cosa mi avrebbe detto mio padre.

    noi dobbiamo essere lì a spiegare, parlare con loro, questo sì…

    ma rimanere fermi e decisi.

    o creeremo tanti piccoli scemi che, sì, amano stordirsi fino alle 6.

    per loro è sufficiente avere qualcosa (qualsiasi cosa) per NON PENSARE.

    fermiamo questa vacuità.

    altrimenti la vedo buia!

  3. Ciao Otto !

    Capisco il “cuore di mamma” e l’apprensione ! Credimi ! Ma non c’è bisogno di prendersi 50 gocce di Valium per star tranquilli quando i figli vanno in discoteca ! 🙂 Basta solo stare tranquilli , magari uno squillo al cellulare di tanto in tanto per sapere se tutto va bene e via così ! Lo so , per le mamme e i papà è difficile … ma è la gioventu ! 🙂

  4. ciao otto, capisco la tua apprensione. quando avevo diciotto anni si andava in discoteca alle 18 e alle 20 si tornava a casa per cena e mamma aveva da dire. poi negli anni l’orario si è spostato fino a quando la serata cominciava alle 2 di notte. e ovviamente mamma aveva da dire. ma noi stavamo bene, ogni sabato andavamo a ballare dalle 2 alle 5 senza sosta se non per bere una cocacola e ripartire. era un po più tranquilla perchè sapeva che non eravamo sole, c’erano i nostri fidanzati con noi. mamma non dormiva fino al nostro ritorno. anche lei credeva che ci stordissimo con quella musica ma noi stavamo bene, benissimo! non abbiamo mai esagerato, avevamo le energie e ci divertivamo così. una volta alla settimana. e per mamma era sempre troppo. poi siamo cresciute e ci è passata la voglia. credo che sia solo un periodo di sfogo. ha solo 18 anni, ora si è diplomata e magari si è iscritta all’università e tra poco ricomincerà a studiare. se fossi mamma forse neanche io sarei troppo tranquilla visto tutto quello che si sente oggi..ma prova a rilassarti, l’educazione che le hai dato la proteggerà. con me ha funzionato. mamma non ci dormiva ma non sapeva che eravamo schermate grazie a lei. non parlo di una campana di vetro ma del buon senso che lei e papà ci hanno insegnato. imboccallupo!

  5. Cara amica, sono proprio l’ultima persona che, questo post, può darti dei buoni consigli o pareri!
    Non ho mai amato la vita in discoteca, non ho mai amato essere parte dei “tutti” e questo, nell’età dell’adolescenza, mi “regalava” strane etichette e dita puntate contro.
    Ma non mi è mai interessato nulla di questo. Io preferivo vedere le mie amiche in qualche posto tranquillo, magari in qualche casa e organizzare un “pigiama-party” nel quale, per tutta la notte, si divoravano dolcetti vari e si chiacchierava di tutto un pò! Oppure semplicemente stavo in casa dei miei, nella mia adorata cameretta, a fare le ore piccole dinnanzi il mio libro da leggere!
    …E crescendo non ho cambiato modo di essere. Così come, ahimè, non hanno cambiato modo d’essere certe mie amiche che al tempo mi etichettavano…
    Purtroppo infatti ancora vivono per andare in discoteca e fare le 6 del mattino tra il frastuono di quella musica che a quei livelli è solo rumore. Ancora si disperano se un sabato, per un motivo o per un altro, non ci riescono ad andare… E credimi che è davvero triste essere ancora così superficiali a 28 anni…
    Un abbraccio

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