Quasi tutti i cagliaritani fino alla fine degli anno sessanta possedevano un casotto o lo prendevano in affitto.

Erano tante casette di legno, colorate a righe che ognuno teneva in bella mostra addobbandolo come una vera e propria casa al mare.

Il casotto era composto da due ambienti:

 il primo ingresso-soggiorno-cottura e il secondo la multicamera da letto. A pensarci bene era veramente piccolo ma per noi era enorme.

Eravamo una famiglia di 6 persone più la domestica .

Quattro bambini e tre adulti in 2 metri  X 2 .

 Tre cuccette a sinistra e 4 a destra, una sopra l’altra, fatte di tela e legno,  scomodissime, oggi probabilmente non riuscirei a dormire neanche un’ora.

Ma la poesia e la bellezza di svegliarsi sulla spiaggia, tuffarsi la mattina presto nelle fresche acque del Poetto, superava ogni disagio.

Magari ce n’erano degli altri.

Infatti in questi casotti non esistevano servizi igienici e gli unici era quelli pubblici situati vicino alla strada.

Non vi dico l’avventura ogniqualvolta i miei genitori ci dovevano portare, tutti piccolini, a fare i bisogni.

Tante erano le famiglie che rimanevano a dormire e di conseguenza la fila era sempre abbastanza lunga.

Per non parlare dell’igiene di quei bagni. Mia mamma , per non farmi toccare il pavimento mi teneva in equilibrio e un giorno le sono scivolata dalle mani incastrandomi nel bagno alla turca.

Ricordo le risate con mia mamma che tentava di tirarmi fuori perchè mi si erano incastrati i piedini nel buco! Avevo poco più di 3 anni.

Mio padre era il primo ad alzarsi, e a recasi in riva al mare per la pesca che quasi sempre era poi il pranzo del giorno.

Noi piccolini facevamo a gara per raggiungerlo ed ammirare i pesci dentro il secchiello. Poi dopo la colazione che mia mamma ci preparava sui fornellini a gas (oggi sarebbero fuorilegge per via dell’enorme pericolo) cominciavamo la giornata raccogliendo le telline: piccole arselle che si trovavano sotto la sabbia candida della battigia. La gara tra bambini era naturalmente a chi ne raccoglieva di più. Erano veramente tante!

La sera si organizzavano giochi sulle dune di sabbia vicine ai casotti.

I casotti, infatti, avevano la funzione anche di trattenere la sabbia.

Quando il comune decise poi di rimuoverli  la spiaggia si è velocemente ridotta. Le dune non esistono più e la sabbia fine e bianca è stata sostituita da una sabbione grigio nella speranza di recuperarla. Ma ahimè, è stato un vero disastro.

Povero Poetto!

Categories:

Tags:

One response

  1. grazie per tua visita e commento su mio blog deventeremo amici , scusa ma come dormano 6 persone adulti nella casettone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Romanzo giallo di
Ignazio Salvatore Basile
clicca sulla foto
Iscriviti con la tua email per essere sempre aggiornato

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Theitalianfoodaholic
Italian Food and Travel
Curiosità al Teatro Lirico

Archivi
Le mie videointerviste

</

Personaggi e interviste (1)

Francesco Demuro tenore

Visitatori

14785106

Le mie interviste per la Banca della memoria

Banca della memoria
Seguimi su Twitter
Racconti tra sogno e realtà

I corridoi del teatro

Era la prima volta (1 parte)

Era la prima volta (2 parte)

Assurdità in teatro

Un matrimonio molto singolare

Napoli: scippo con sorpresa finale

La bottega del quartiere

A.A.A. ragazzo timido cerca fidanzata

Details