La felicità è una parolona o così sembra.
Quando eravamo bambini la felicità era la spensieratezza; fare ciò che ci piaceva senza pensieri.
Eravamo infelici quando i nostri genitori ci proibivano certe cose.
Da adulti ho capito che la felicità bisogna anche riconoscerla, soprattutto nelle piccole cose.
Quando ti colpisce un grande dolore, sembra che più nulla o nessuno possa ridarti la felicità.
Io ho imparato dalla grande Chiara Lubich a vivere l’attimo presente. A godere di piccole cose in maniera intensa.
Non pensare mai al dopo.
Questo mi ha fatto scoprire tante di quelle cose che prima passavano inosservate. Acchiappare la felicità al volo!
Ad esempio: un anno fa mi è stato diagnosticato un tumore. Il crollo di tutto. Ma la grande solidarietà di amici e colleghi , degli amici bloggers che in tutto il periodo della terapia mi hanno sostenuto, è stata grande felicità. Ho scoperto che in fondo mi volevano bene in tanti. Questo mi ha dato una grande gioia.Quando avrei potuto scoprire ciò?
Scoprire poi ad ogni controllo medico che tutto stava andando bene, quello mi dava felicità. Guardare la vita con altri occhi.
Certo il dolore è sempre dietro l’angolo, ma non dobbiamo lasciarci sopraffare. E’ come una ginnastica: scacciare velocemente il dolore e trovare nelle piccole cose la gioia anche quando ci sembra di non riuscire più a sorridere.

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12 Responses

  1. senza parole…hai espresso ciò che penso pure io, sei una persona davvero speciale…un bacione grande,miss

  2. il problema che ho io con la felicità è quello di dimenticarmela troppo in fretta!
    sarà che è un attimo, e poi… poi i pensiari, la fretta, la quotidianità, lo studio, le incazzature… in questo periodo sono nella fase: “si tira avanti”… un abbraccio,
    Camp*

  3. ciao sono annamaria, allora se ho capito bene, il raggiungimento della felicità presuppone la conoscenza di un dolore. Se una persona non conosce il dolore allora non potrà mai assaporare la felicità? Non mi sembra corretta questa teoria nei confronti della maggioranza degli umani…

  4. …magari la felicità ha bussato più di una volta alla nostra porta, e noi quella porta gliel abbiamo sbattuta in faccia…ho ben capito il senso del dover “soffrire” per riconoscerla. Putroppo ci immaginiamo che la felicità è qualcosa di straordinario, e non ci accorgiamo invece che esiste già nelle cose di tutti i giorni.E propio nel momento in cui ci allontaniamo da esse, per un dolore improvviso…. ci si rende conto di quanto felici eravamo…
    un abbraccio

  5. …mi piacerebbe avere il pillice verde, ma purtroppo con i fiori sono una frana…
    un saluto

  6. Oggi è già la seconda volta che trovo questo nome: Chiara Lubich. Confesso di non saperne niente… mi racconti qualcosa di lei?

  7. Ciao Otto, solo oggi ho saputo del tuo dolore, e sono felice che con l?aiuto di tanti amici e il tuo grande amore per la vita tu sia riuscita a superare quei momenti difficili? Sulla felicità si è sempre detto molto, quasi che si volesse trovare una risposta valida per tutti, io non credo che esista una ?formula della felicità?, perché quel che può far felice una persona a un?altra può lasciarla del tutto indifferente? Io penso che potremmo essere felici se riuscissimo a vivere una vita conforme alla nostra natura personale, ma purtroppo non sempre ci è dato di raggiungere questo obiettivo, gli altri spesso ce la mettono tutta per impedircelo? Un abbraccio

  8. Parecchio tempo fa qualcuno – un latino – diceva di afferrare l’attimo: “carpe diem”. I proverbi o i modi di dire latini sono talora in contrapposizione fra loro: “dulcis in fundo” (il dolce sta in fondo) mostra i denti a “in cauda venenum” (infine l’amaro – traduzione libera). Ma la frase migliore è “la vita è bella” (vedi Benigni.
    Ciao a tutti, Ubaldo

  9. Un post pieno di speranza e amore…Che sia davvero questa la felicità? Saper gioire delle piccole gioie quotidiane? Io credo proprio che sia così…Conosco persone che sembrano avere tutto dalla vita e cmq hanno lamenti sempre pronti e sguardi insoddisfatti..e altre che non hanno avuto così tanto eppure sembrano radiose e serene… Un abbraccio forte da chi, come te, continua a cercare nel piccolo…che poi così piccolo non è ( se mi fa stare bene!! ).

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