I primi cellulari

Sembravamo dei marziani. Ebbene si, chi aveva il cellulare nei primi anni novanta sembrava un marziano soprattutto perchè il primo cellulare era una specie di bomba a mano: uno scatolone pesante , con un’antenna che cavava gli occhi a chi si avvicinava.
Sembrava di comunicare sempre con un altro pianeta. Infatti l’audio non era perfetto e quindi bisognava urlare affinchè dall’altro capo si capisse chi eri.
Tutto questo succedeva in mezzo alla strada davanti agli occhi strabuzzati della gente.
Però, devo dire che i primi ad avere il cellulare erano molto invidiati.
Un collega lo desiderava tantissimo, ma il costo era proibitivo: circa 4 milioni di lire. Aveva scoperto che i marocchini li vendevano di plastica ma perfettamente simili agli originali.
Decise quindi di comprarselo per poterlo sfoggiare col braccio destro in macchina (quando naturalmente non era proibito), e il sinistro fuori dal finestrino. Diceva di sentirsi James Bond.
All’epoca non esistevano i messaggi, non esisteva la comparsa del numero e le ricariche. Esisteva solo il canone al minuto con costi elevatissimi e le bollette erano roba da Paperon de Paperoni.
Oggi non ve lo racconto perchè lo sapete bene, ma i “grezzi” che urlano in mezzo alla strada, che guidano con una mano sola bloccando il traffico, che parlano delle loro faccende come fossero di tutti, si sono centuplicati

 

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