Non le sopporto più.
La prima volta che mi capitò fu una vacanza al mare del nord Sardegna.
Sapete quelle settimane tutto compreso?
Allora abbiamo deciso che si poteva fare così per stare una settimana in panciolle o come suol dirsi a fare la vita del “beato porco”.
Questa espressione è tipica della mia amica Peppa compagna di viaggi e disavventure.
Si arriva dopo un lungo viaggio in quest’hotel sulla spiaggia.
Spiaggia si fa per dire perchè l’unica acqua decente era quella della piscina.
L’ingresso traumatico nell’hotel è stato accolto da un personaggio simil-Fiorello versione Karaoke (con lunga coda di cavallo) che ci informava che le camere ci aspettavano per lasciare velocemente i bagagli perchè eravamo attesi.
Ma attese dove? Con la Peppa ci siamo guardate e un po’ perplesse abbiamo eseguito gli ordini.
Stanche morte dal viaggio ma contente di essere giunte, ci siamo presentate all’incontro stabilito dal capo-animazione. Tutti gli ospiti erano lì che si guardavano abbozzando sorrisi e facendo finta di essere già amici e pronti a qualunque cosa.
Per cominciare… la SIGLA!!
O no!! Tutti sull’attenti a mimare quello che gli animatori ci proponevano. Una sorta di balletto alla Raffaella Carrà versione canzonissima. Antigaaaaa!! Si vedeva di tutto dalle pance abbondanti alle tette che rimbalzavano senza ritegno, ma tutto fra le risate e la musichetta assordante . Musichetta regolarmente incisa in cassetta da acquistare presso il box dell’animazione. Con Gadget e magliette.
“Ora ci sarà la cena! ” Abbiamo pensato.
Ma neanche per sogno. Prima del rancio dovevamo superare le prove.
Guadagnarsi il mangiare correndo come matte per riuscire a mettere più mangime possibile dentro una cesta. (ma cosa siamo all’Isola dei famosi?)
Naturalmente a squadre . Tra le urla per il tifo, la corsa dentro i sacchi, la fame ecc. quando è arrivata l’ora di cena eravamo esauste.
“Cara Peppa credo che per oggi ne abbiamo abbastanza” dico io.
Ma neanche per idea. Subito dopo cena siamo state accalappiate nuovamente dal simil-Fiorello per i giochi del dopocena.
Sempre e naturalmente di corsa a scoppiare palloncini col sedere; a cucire bottoni con gli occhi bendati; far passare delle palline attraverso le mutande dei partners e cose varie.
Basta! Ho voglia di dormire e guai chi si azzarda a svegliarmi.
Ore otto, squilla il telefono.
Era il capovillaggio che ci informava del programma della giornata.
Giochi in piscina, lezioni di vela, gite ed escursioni varie con bevute di aperitivo in barca, acqua ginn, gare di nuoto, balli di gruppo, tiro alla fune ecc. ecc. ecc.
Fine della settimana.. ESAUSTA!!
Altro che vita del Beato Porco!!!
Io aspetto sempre che mi mandi le credenziali per fare le modifiche al tuo blog ! Non mi sono dimenticato ! 🙂
Bacio :-*
già… carloforte è sempre carina anche se viverci non mi piacerebbe tanto sempre a pensare all’ orario dei traghetti…grazie del commento,il mio blog avrebbe bisogno di colore?!
un bacio grande e buon fine settimana!!!!
Ciao otto. Ce l’ho con un paio di persone che conosco, del gruppo con cui esco, che criticano solo senza mai guardarsi allo specchio. Una cosa abbastanza personale, ma volevo sfogarmi per potermi liberare di un peso. Grazie per il passaggio, complimenti per il blog! Ciao!